Agevolazioni per le lavoratrici madri

Data:
2 Febbraio 2016

Agevolazioni per le lavoratrici madri

Riceviamo e volentieri pubblichiamo/informiamo su alcune norme poco conosciute che riguardano diverse agevolazioni previste dalla legge n.335 del 1995 di cui possono usufruire le professioniste che lavorano in aziende ospedaliere.

Agevolazioni per le lavoratrici madri

A cura del Dott. Marco Perelli Ercolini
Legge 335/1995 – articolo 1

40. Per i trattamenti pensionistici determinati esclusivamente secondo il sistema contributivo, sono riconosciuti i seguenti periodi di accredito figurativo:

a) per assenza dal lavoro per periodi di educazione e assistenza dei figli fino al sesto anno di età in ragione di 170 giorni per ciascun figlio;
b) per assenza dal lavoro per assistenza a figli dal sesto anno di età, al coniuge e al genitore purché conviventi, nel caso ricorrano le condizioni previste dall’articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n 104, per la durata di 25 giorni complessivi l’anno, nel limite massimo complessivo di ventiquattro mesi;
c) a prescindere dall’assenza o meno dal lavoro al momento del verificarsi dell’evento maternità, è riconosciuto alla lavoratrice un anticipo di età rispetto al requisito di accesso alla pensione di vecchiaia di cui al comma 19 pari a quattro mesi per ogni figlio e nel limite massimo di dodici mesi. In alternativa al detto anticipo la lavoratrice può optare per la determinazione del trattamento pensionistico con applicazione del moltiplicatore di cui all’allegata tabella A, relativo all’età di accesso al trattamento pensionistico, maggiorato di un anno in caso di uno o due figli, e maggiorato di due anni in caso di tre o più figli.
INPS messaggio numero 219 del 4 gennaio 2013

1. Soggetti che accedono a pensione con il sistema contributivo (art. 1, comma 40, della legge n. 335 del 1995)
Nei confronti dei soggetti che maturano il diritto ai trattamenti pensionistici in base alle disposizioni di cui all’articolo 24, commi 7, 10 e 11, della L. 214/l 2011, continuano a trovare applicazione le disposizioni di cui all’articolo 1, comma 40, della L. 335/ 1995, che riconoscono i seguenti periodi di accredito figurativo:
a) per assenza dal lavoro per periodi di educazione e assistenza dei figli fino al sesto anno di età’ in ragione di centosettanta giorni per ciascun figlio;
b) per assenza dal lavoro per assistenza a figli dal sesto anno di età, al coniuge e al genitore purché conviventi, nel caso ricorrano le condizioni previste dall’articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, per la durata di venticinque giorni complessivi l’anno, nel limite massimo complessivo di ventiquattro mesi;
c) a prescindere dall’assenza o meno dal lavoro al momento del verificarsi dell’evento maternità’, è riconosciuto alla lavoratrice un anticipo di età rispetto al requisito di accesso alla pensione di vecchiaia pari a quattro mesi per ogni figlio e nel limite massimo di dodici mesi.
In alternativa al detto anticipo la lavoratrice può optare per la determinazione del trattamento pensionistico con applicazione del moltiplicatore di cui all’allegata tabella A, come modificata dalla legge n. 247 del 2007, relativo all’età di accesso al trattamento pensionistico, maggiorato di un anno in caso di uno o due figli, e maggiorato di due anni in caso di tre o più figli.
In particolare, si precisa che nei confronti delle lavoratrici madri, che maturano i requisiti per il diritto alla pensione di vecchiaia nel sistema contributivo, a decorrere dal 1° gennaio 2012, l’anticipo dell’età pensionabile di cui alla lettera c) è rapportato alle nuove età pensionabili introdotte dall’articolo 24 del d.l. n. 201 del 2011 convertito dalla legge n. 214 del 2011, adeguate agli incrementi della speranza di vita.

Norme poco conosciute: cosa è previsto?

1. Il riconoscimento con accredito figurativo per assenza dal lavoro
a. per educazione e assistenza dei figli fino al sesto anno di età in ragione di centosettanta giorni per ciascun figlio;
b. per assistenza a figli dal sesto anno di età, al coniuge e al genitore purché conviventi, nel caso ricorrano le condizioni previste dall’articolo 3 della legge 104/1992, per la durata di venticinque giorni complessivi l’anno, nel limite massimo complessivo di ventiquattro mesi.
2. Il riconoscimento di un anticipo di età rispetto al requisito di accesso alla pensione di vecchiaia di 4 mesi per ogni figlio nel limite massimo di 12 mesi. Requisito: pensione interamente calcolata col sistema contributivo. Si prescinde che l’evento maternità sia avvenuto o meno durante il periodo lavorativo;
3. in alternativa allo sconto sull’età pensionabile la lavoratrice può optare per la determinazione del trattamento pensionistico con applicazione di un coefficiente di trasformazione, relativo all’età di accesso al trattamento pensionistico,
a. maggiorato di un anno in caso di uno o due figli,
b. maggiorato di due anni in caso di tre o più figli.

Ultimo aggiornamento

2 Febbraio 2016, 10:51