Editoriale del Dott. Giuseppe Renzo – Abusivismo e … dintorni!

Data:
8 Giugno 2009

Editoriale del Dott. Giuseppe Renzo - Abusivismo e ... dintorni!



Abusivismo e … dintorni!
Considerazioni e notizie che meritano di essere commentate
A cura del Dott. Giuseppe Renzo

“Quotidianamente ci pervengono notizie giornalistiche in merito alla diffusissima piaga dell’esercizio abusivo delle professioni medica e Odontoiatrica. E’ un vero impegno sociale meritevole di plauso e di ampia considerazione che però dimostra come il problema sia tutt’altro che risolto.

Per questo noi, come istituzione ordinistica, non ci stancheremo di farci sentire e continueremo a dire che la lotta all’abusivismo ed al prestanomismo deve essere intensificata perché è in pericolo la salute orale del paziente. Riteniamo che sia un diritto dei cittadini poter individuare con facilità le figure professionali a cui affidare la propria salute.

La nostra, come qualcuno vorrebbe sostenere, non è la voce di una “corporazione” (non ci appartiene questa definizione) che ricerca ogni strumento per tutelare interessi e posizioni di rendita. E’ una voce (anche dissonante all’interno di un meccanismo perverso che vede coinvolti molti, troppi professionisti) che, da sempre, fa la propria parte ed è per questo autorevole. Ed anche propositiva.
Più volte, infatti, ci siamo fatti promotori di iniziative per modificare l’obsoleto (e ormai svuotato di capacità deterrenti) articolo del C.P. che prevede pene irrisorie per l’abusivismo. Continueremo senza stancarci in quest’impegno che consideriamo prioritario, poiché lede il diritto alla salute del cittadino.”

Quanto riportato nella comunicazione del marzo scorso è estremamente attuale anche oggi: innanzi tutto il nostro impegno in contrasto all’esercizio abusivo della professione , non scordando il prestanomismo (anche a tutela degli Odontotecnici onesti, che sono la maggioranza) concretizzatosi nell’ottimo lavoro svolto in sinergia con i nuclei dei NAS (a cui esprimiamo i sensi del nostro completo apprezzamento) che porterà a breve alla presentazione di un libro bianco sul “fenomeno abusivismo”.

L’altro passaggio importante è che quella comunicazione rappresenta un punto di grave imbarazzo per chi ha, da tempo, ritenuto di abbassare la guardia e ridurre la questione “abusivismo in campo odontoiatrico” ad una fastidiosa parentesi a cui fornire la minima attenzione possibile. Il risultato è la sottostima del fenomeno e risposte date con arroganza a chi, come noi, ritiene, invece, ancora e sempre, questo “il problema”.

La situazione diventa ancora più grave se a tenere questo comportamento sono i dirigenti di un’importante associazione di categoria. Il risultato è la creazione di una sorta di muro di gomma intorno al problema, come è normale che sia se nessuna determinata e definita richiesta di chiarimenti viene avanzata da chi ha il dovere di fare lobby; se chi dovrebbe impegnarsi nella tutela degli interessi dei propri iscritti rimane in silenzio invece di aprire una serrata battaglia dialettica con quei rappresentanti di associazioni odontotecniche che si permettono allucinanti affermazioni, diffondono sospetti e inventano pretenziose aperture per far istituire il nuovo corso di laurea di “odontoprotesista”.

La deludente conferma di questa situazione l’abbiamo leggendo un passo della relazione del presidente ANDI Callioni (ANDI informa n2- Marzo/Aprile 2009): ”una battaglia quella rispetto al nuovo profilo odontotecnico certamente importante in termini di principi, ma comunque non determinante rispetto alla situazione di grave sofferenza della professione riferibile ai ben noti scenari di radicale cambiamento in atto”. Una posizione più volte manifestata nel tempo che, non soltanto ci trova in totale dissonanza, ma che spiega comportamenti tiepidi e lascia intendere interessi “diversi” relativamente alla mancata e ferma opposizione all’emanazione del profilo: se così si comportassero tutti la promulgazione del nuovo profilo sarebbe ineluttabile.

Ad ulteriore conferma dobbiamo registrare la mancanza di interventi al fianco delle CAO per contrastare l’ultima pericolosa azione messa in campo dalla solita rappresentanza di un gruppo di Odontotecnici, tesa a modificare il parere dei rappresentanti delle regioni sulla già dimostrata inutilità dell’istituzione di altri corsi di laurea breve in area sanitaria. Da parte dei dirigenti ANDI nemmeno una lettera aperta che, per esempio, contrasti i “richiami” contenuti in una farneticante “lettera aperta agli Odontoiatri” diffusa anche da “postini telematici” nella quale si faceva appello ai prestanomi perché avvalorassero e certificassero comportamenti illecitamente attuati negli anni, o che smentisca la vera “spazzatura mediatica” di chi diffonde notizie false veicolandole attraverso mezzi di comunicazione telematici.

Politica del silenzio che vale anche per altri argomenti: non ho, infatti, letto alcunché in merito alle affermazioni partigiane di sedicenti esperti che, sulla base di un parere espresso dal legale di una nota azienda produttrice di un farmaco anestetico (parere quanto meno opinabile visto il conflitto di interessi), pretendono di estendere l’utilizzo degli anestetici agli Igienisti Dentali, definendo così per loro, senza colpo ferire, nuovi compiti ed ambiti professionali.
Ancora silenzio, dirompente, sulle competenze dei Medici Specialisti in Chirurgia Maxillo Facciale, come se le questioni non li riguardasse.

Per contro le uniche iniziative che registriamo, sbagliate nel metodo e nel merito, sono gli attacchi alle Commissioni Albo Odontoiatri da parte del presidente della stessa ultra-certificata associazione, relative alla presunta non rappresentatività delle CAO. Si aggiungano i richiami ai pareri espressi dall’Antitrust (utilizzati per motivare l’inutilità delle CAO) nei quali si censura la nostra attività in difesa della programmazione degli accessi ai corsi di laurea (oltre all’autorevolezza e all’autonomia della professione odontoiatrica) e le farneticanti esternazioni su presunti comportamenti illeciti dell’istituzione ordinistica.

Insomma, tanta amarezza per chi, come me, da iscritto a quell’associazione, si aspetta sempre un sussulto d’orgoglio sindacale che porti la dirigenza a “battere un colpo” a difesa degli interessi dei propri 22.000 iscritti. Interessi legittimi per cui volontariamente si versa la quota associativa.

Ulteriori approfondimenti

Ulteriori approfondimenti sono disponibili all’interno del “Giornale da sfogliare” online delle Commissioni Albo Odontoiatri www.dentisticao.it

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Ultimo aggiornamento

8 Giugno 2009, 09:10